P - PARADISO
di carla baudino
Carla Baudino
PARADISO
A proposito di quel tanto decantato posto che si chiama Paradiso, con la villeggiatura richiesta di qualche piccolo ritocco.
Caro Signor Padreterno,
chi ha mai detto che il Paradiso, nell'immagine collettiva, sia proprio il massimo dei massimi?
A pensarci bene, questo mitico e mirabolante Paradiso, così ambito da tutti soprattutto certezza per i vecchi, i cristiani è un luogo assolutamente sconsigliabile e da evitare.
Tanto per non escluderli а priori da certi godimenti, i giovani non saprebbero che farsene di un posto del genere.
Effettivamente, con in giro quasi esclusivamente barbosi vecchietti vestiti di bianco, impegnati a barcollare e a borbottare fra loro in mezzo alle nuvole
senza televisione, senza casinò, senza telefonini, discoteche, senza tik-toke, senza WhatsApp e, soprattutto, senza tentazioni e vivacità
il Paradiso ha tutte le apparenze di un'immensa e celestiale rottura, insomma, un posto da morir di noia.
E poi, tanto per parlare senza starci a girare troppo intorno, qualcuno ha mai visto un bell'uomo in Paradiso?
Sarebbe meglio che Lei cominciasse finalmente a proporre un Paradiso che non fosse solo ovattato silenzio e soffuso biancore,
ma anche chiasso, colore e perché no? anche trasgressione, tanto per movimentarlo un po'.
E poi, anche se poiché spero lei sappia che spesso si muore da vecchi corrispondesse а canuti e questo qualcosa geriatrici desideri,
credo che anche il vecchietto o la vecchietta più storditi e più spenti, dopo un po' di una simile solfa non ne potrebbero proprio più,
soprattutto al pensiero di doverci passare l'eternità.
Pensi, invece, caro signor Padreterno, quant'è più interessante l'Inferno.
Ciò che da sempre ha eccitato l'umanità, dai dominatori alla plebe più misera,
sono le storie che rivelano le imprese di farabutti e assassini, che narrano di lenoni e cortigiane.
Allora da morti sarebbe ben più attraente soggiornare all'Inferno, dove ne succedono di tutti i colori
e che, e che, soprattutto, è frequentato da gente molto più - tra virgolette - interessante.
Anche l'esimio Padre Dante, caro il mio Padreterno, ce la mise mise tutta per presentarci un Paradiso coi fiocchi,
ma non è riuscito a convincere nessuno, e forse nemmeno se stesso.
Mentre, da come descrisse l'Inferno, i suoi occupanti, le pirotecniche pene e le sue baraonde,
fa anche brillare nei nostri occhi la visione delle passioni che ospita e che lo agitano.
Tra l'altro, l'Inferno è sempre stato un best-seller,
mentre del Purgatorio e soprattutto del Paradiso importa niente a nessuno.
Allora, se proprio potessimo scegliere, una via di mezzo sarebbe l'ideale:
sei mesi da una parte e sei mesi dall'altra.
Magari, d'estate, Paradiso dove dovrebbe fare più fresco, viste le altezze alle quali si trova;
poi, all'arrivo dell'inverno, quando la noia si fa intollerabile e il freddo arriva a farsi sentire
(perché, chissà come, lassù sembrano tutti vestiti "leggeri"),
un gran trasloco e tutti laggiù all'Inferno!
Qui, con il riscaldamento sempre al massimo senza tema di crisi energetiche,
ci si divertirebbe а far baldoria fin quando l'aria lassù non comici а intiepidirsi di nuovo,
per ritornare a prendere il fresco nelle alte sfere.
P.S. Spero che Lei abbia sufficiente senso dell'umorismo, Caro Signor Padreterno,
per non essersela presa troppo a male e che, pertanto, quando infine giungerà il momento (se proprio deve arrivare)
non mi faccia pagare eccessivamente salata questa mia fanciullesca impertinenza
e non mi spedisca magari laggiù, alll'Inferno, in luogo di quel Paradiso,
al quale tutti, ma proprio tutti, crediamo d'avere pieno diritto.
E confesso anche anche che, dopo averle porto queste doverose scuse,
mi sono sentita meglio, perché temevo d'averla sparata veramente grossa,
Sua (così così) devotissima
Carla