N - NACIONAL DE BUENOS AIRES / NUNCA MÁS

di monica resta.


Nacional Buenos Aires  / Nunca más
28 novembre 2024


Alle 7:45, di un giorno di marzo, a 12 anni, entrai nel Collegio Nacional de Buenos Aires, dove avrei trascorso sei anni di studi. Si accedeva alla scuola dopo aver percorso una maestosa scalinata con 20 gradini e un pianerottolo a metà per riprendere fiato. Nonostante non fosse più un collegio, l'edificio conservava il fascino austero delle sue origini gesuite del 1600, con chiostri suggestivi, scale di marmo e una biblioteca di oltre centomila volumi.

Credo che il miglior paragone fu fatto dal nipotino di una mia compagna che durante una visita per il 50° anniversario del diploma, esclamò: 'Ma questo è il collegio di Harry Potter!'


Era evidente che sin dal primo giorno ci volessero incutere rispetto e orgoglio per quella istituzione storica. Non appena entrati ci diedero un opuscolo in cui ci presentavano la storia e l’elenco dei suoi ex alunni illustri: presidenti, premi Nobel, e persino l’eroe Manuel Belgrano, creatore della bandiera argentina.

Per essere ammessi, si doveva superare un esame selettivo. Per il mio anno ci furono soltanto 360 idonei su 1200 candidati. Ancora oggi mi chiedo come feci ad entrare!!  La scuola era pubblica e gratuita ma non ammetteva fallimenti: o superavi l’anno o venivi automaticamente espulso.

Ricordo Eduardo Kalinec, un compagno indisciplinato che sommato ai suoi voti scarsi lo portarono all’espulsione dopo soli due anni. Fu un compagno che sicuramente in molti dimenticammo presto ma dopo vari anni, il suo nome venne alla ribalta in circostanze terribili.


Il Nacional non formava solo eccellenze accademiche, ma anche giovani ribelli. Gli ideali di libertà e giustizia del sessantotto arrivarono da noi in epoche d’instabilità politica dell’Argentina. Dopo il colpo di stato del 1966, la tensione política fu un crescendo. Ricordo una vignetta di Mafalda, di Quino, che uscì proprio dopo il golpe del 66… con gli occhi spalancati ed espressione interrogativa diceva: 'Allora QUESTO è quello che mi hanno insegnato a scuola...' Una frase sospesa, come il nostro futuro incerto.


La dittatura di Videla nel 1976 segnò una svolta drammatica. Mi ero diplomata nel 1970, e in quei anni alcuni ex compagni entrarono in gruppi estremisti, altri rimasero moderati … ma tutti eravamo giovani e perciò catalogati dai militari come colpevoli e pericolosi. Tra gli ex studenti, 108 furono sequestrati e fatti sparire, alcuni gettati nel Rio de la Plata dagli aerei della morte. Anche Rosita Pagés Larraya, una compagna brillante e socievole, scomparve nel 77. Durante il primo anno di scuola Rosita occupava un banco vicino a Kalinec. Non c’era un grosso feeling ma erano compagni e come compagni condividevano le giornate scolastiche.
Ci siamo sempre chiesti se i destini di Rosita e Eduardo si fossero incrociati di nuovo, dopo il golpe del 76 in qualche stanza di tortura. Purtroppo non lo sapremo mai.


Nel 2005, il nome di Eduardo Kalinec riemerse: non ex alunno illustre, ma come genocida. Fu condannato all’ergastolo. 
La figlia di Kalinec Analía, definita “figlia indegna” dalla sua stessa famiglia, dal 2017 si è impegnata a promuovere la memoria, la verità e la giustizia contro i genocidi.

La sua vita, le loro vite, le nostre e quelle che verranno, sembrano convergere in un unico grido: “Nunca Más”. Mai più dittature, mai più violenza, mai più silenzi. 

*Nunca Más* è il titolo del  Libro pubblicato nel 1984 dalla Comisión Nacional sobre la Desaparición de Personas (CONADEP) che rivelò per la prima volta la brutale verità della dittatura, aprendo gli occhi di un intero paese.


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