M - GIORNO DELLA MEMORIA
di carmela belliti.
Carmela Belliti
GIORNO DELLA MEMORIA
Navi, droni e silenzio.
Testimoni silenziosi di scellerati tempi disumani.
Catene a cadenzare il ritmo di navi che solcano le onde, dal continente nero al Nuovo continente, mercati di bestiame umano.
Denti bianchi e gioventù venduta ai padroni, così li chiamano, ladri, ladri di terra, con le mani lorde del sangue indigeno decimato, in nome della religione, indotta al rifugio sui monti, nelle foreste, nelle riserve, infine.
Vittime dell’eccidio anche i bisonti, decimati per sfamare gli ultimi, che diventeranno i primi del mondo (non solo americano).
Che strano essere l’uomo: non impara dal passato, piuttosto dimentica in nome della nuova religione che si chiama profitto.
Cosa fa paura ai “padroni” nel corso della storia? Niente e nessuno. Chi si ribella alle regole – roghi, donne definite streghe ed eretici che non si prostrarono al potere.
Il potere della politica capace di ipnotizzare un intero paese, con la voce di un pazzo imbonitore che prometteva benessere e riempì treni di una comunità coesa, ma senza patria. Treni che raccolgono, rastrellano, ammassano, deportano nel cuore dell’Europa. Senza cuore, senza Memoria, si muove il nuovo mondo, odio nascosto e malriposto da accendere come putride fascine nei roghi voluti sempre dai “padroni del mondo”.
Cambiano le motivazioni fittizie, vive e nutrite quelle dell’ignoranza. Ignoranza capace di uccidere, chi parla una lingua straniera, un artista, un professore, chiunque definiti diverso. E resta solo il silenzio tra le risaie.
Oggi, che diventerà presto ieri, possiamo gioire della debole trama di una tregua.Ma quanto durerà.
Guerre, eccidi ormai si vedono in diretta, e sono i droni, figli degli ultimi padroni, a portarci l’orrore e l’informazione. Vita e morte.
Navi, treni, mezzi di libertà, non per tutti però. Questa è la verità.
Oggi è un giorno di abbracci, canti e preghiere.
Domani, da qualche parte, i droni voleranno ancora con il loro sibilo.
Restasse nella memoria di tutti il rumore delle navi dei negrieri, dei treni bestiame nel cuore dell’Europa, il fumo acre delle guerre, il sangue, la disperazione, la morte di intere generazioni di bambini e donne, allora sì che potremo goderci più che un attimo di silenzio.