F - I FANTASMI
di grazia berardinellii.
I Fantasmi
di Grazia Berardinelli
Il lenzuolo bianco con due occhi neri che si muove sinuoso, veloce e leggero per l’aria è sicuramente la rappresentazione mentale che ciascuno di noi ha del fantasma.
Generalmente il suo habitat è un castello, un maniero, una casa dove l’anima tormentata del defunto si aggira.
I comuni mortali ne scoprono la presenza per via di fenomeni strani che li vedono coinvolti: spostamenti di oggetti, porte e finestre che si aprono e scricchiolano, rumori e risate spettrali echeggianti.
Molte volte i fantasmi prendono forma da un sentimento nudo, spogliato dall’iconico lenzuolo bianco.
La mente al buio è un vertiginoso susseguirsi di pensieri che si accavallano, creando confusione e smarrimento.
Cosa è reale e cosa è fantasia non si è in grado di dire.
Figuriamoci spiegarlo al nipotino che attende risposte certe alla domanda:
– Esistono i fantasmi? –
La tecnica psicologica dell’aggiramento dell’ostacolo funziona quasi sempre.
La mia spiegazione parte dal c’è / non c’è, vedo / non vedo e via con esempi col gioco delle ombre cinesi, col pezzo di legno in acqua che sembra spezzato…
La fantasia nel bambino è importante per la sua crescita, lo aiuta attraverso l’emulazione ad affrontare incertezze e paure quando entra in relazione con gli altri, si muove nello spazio, è curioso di conoscenze.
La fantasia va in qualche modo però tenuta sotto controllo, mantenendo i legami con la realtà mitigata, plasmata e resa più accettabile.
Qualche giorno fa le urla del mio nipotino avevano richiamato la mia attenzione nella casa di campagna:
– Nonna, vieni, ci sono i fantasmi in camera –
Trafelata l’avevo raggiunto: era davanti ad un mio grande dipinto, fatto oltre vent’anni fa.
A nulla era valsa la mia rassicurazione che nel dipinto i personaggi col volto bianco eravamo io e le mie due figlie, avendo fatto una maschera di bellezza coreana, che la sua mamma aveva portato da un viaggio in Asia.
Avevo dovuto coprire il quadro con un telo per farlo rientrare in camera.
Spesso l‘adulto si dimentica che il bambino non possiede ancora la capacità di astrazione e fa fatica a riconoscere il vero dal falso.
In effetti le figure dipinte ad effetto caricaturale non erano poi tanto rassicuranti.
Per aiutare meglio il bambino nella conoscenza è necessario ricorrere al gioco e al teatro, che permettono di vivere consapevolmente e in prima persona esperienze ed emozioni.
Pensiamo alla favola di Pinocchio che dopo una serie di avventure e disavventure diventerà un bambino, grazie anche ad una serie di personaggi positivi e negativi incontrati nel suo cammino di crescita.
Quanti fantasmi nella vita quotidiana in ciascuno di noi, vittime di paure, abbandoni, violenze, persecuzioni, traumi mai superati.
Quanti individui fantasma schiacciati e umiliati per le strade, senza diritti, figuriamoci aiutati.
Quanti fantasmi custoditi segretamente nei nostri cassetti?
Realtà o fantasia?